In questo nostro primo articolo non vi parleremo di specifiche tecniche né di informazioni storiche che potete trovare su enciclopedie multimediali e non, siti internet regionali e non e su altri blog (cosa che vi invitiamo a fare, oltre che a visitare Civita di Bagnoregio e luoghi simili).
La nostra intenzione è semplice: raccontare le emozioni di un momento, le nostre riflessioni, il nostro modo di pensare e di vivere. Faremo solo un piccolo accenno: Civita è una frazione del comune di Bagnoregio, fiore all’occhiello della Tuscia Viterbese Laziale, fondata circa 2500 anni fa dal popolo Etrusco.
AGOSTO 2019
“VACANZE ROMANE”
...suona meglio di “Quest’anno restiamo a casa” .
Con il nostro impegno abbiamo ottenuto delle commissioni lavorative che ci hanno tenuti in casa per l’intera estate. Abbiamo da subito tradotto il tutto come una doppia OPPORTUNITA’
dal dizionario Treccani: <<Caratteristica di ciò che è o che appare favorevole al verificarsi di qualcosa...>> dal dizionario Etimologico: <<Dal latino OPPORTUNUS. OP (avanti) + PORTUNUS O PORTUS (porto, cfr. col Greco PORUS = via, passaggio) perciò, comodo al passaggio, adatto o favorevole ad uno scopo.
Perché doppia opportunità:
1ª : IL LAVORO NOBILITA L'UOMO (...e anche la Donna!) ed è un lavoro che amiamo e che ha a che fare con la ns. espressione Artistica.
2ª: SCOPRIRE QUELLO CHE CI CIRCONDA! In altre circostanze probabilmente avremmo optato per un paio di biglietti aerei chissà per dove, sorvolando letteralmente dei posti fantastici a pochi chilometri da casa, che attendono soltanto di essere visitati e di raccontare storie e suscitare emozioni.
Dunque...una mattina ci siamo levati di buon’ora puntando il nostro navigatore in direzione di Civita di Bagnoregio; una fantastica cittadella dello scenario Viterbese.
Preparativi:
Vivendo con 6 (sei) gatti ed 1 (una) cagnolina sappiamo di dover dedicare loro il giusto tempo e le meritate attenzioni, quindi abbiamo avviato una metodica e veloce pulizia di lettiere e ciotole nonché preparato razioni di acqua e crocchette sufficienti a coprire la ns. assenza (ricordate Paolo Villaggio che interpretava il ragionier Fantozzi? Bene, i nostri movimenti precisi e temporizzati, ricordano la scena del risveglio del Rag. Ugo Fantozzi, che aveva calcolato ogni minima azione mattutina pur di dormire cinque minuti in più riuscendo a timbrare il cartellino in orario https://www.youtube.com/watch?v=j5cT8dWyyh0)
Quindi sistemati i nostri amati quadrupedi, abbiamo preparato le cose da portare con noi per la piacevole trasferta:
fotocamere;
power bank per i cellulari
bottigliette d’acqua
snack salati da gustare durante il viaggio
scarpe ed abbigliamento comodi
sorrisi ed entusiasmo!
Il viaggio
I 148 km che ci separano da Civita di Bagnoregio sono trascorsi in maniera relativamente veloce, abbiamo parlato, ascoltato musica e improntato verbalmente idee e progetti per l’immediato futuro.
Vivendo in una zona centrale di Roma trovare parcheggio fuori le mura di Civita di Bagnoregio per noi è stato molto facile! Un cartello attira la nostra attenzione, riporta la scritta “Civita di Bagnoregio, la città che muore”
“La città che muore”
Sembra quasi il titolo di un film Fantasy e quasi ci si aspetta di trovare un personaggio in pieno stile “Il signore degli anelli” oltre il ponte, a proteggere l’ingresso del paese.
A dargli questa definizione uno dei suoi figli più illustri, lo scrittore Bonaventura Tecchi (1896-1968). Si pensa ancora che l’intero poggio di tufo possa essere eroso dai due torrenti sottostanti e dalle intemperie. Un paese destinato a sgretolarsi e a scomparire nel tempo, realtà o leggenda?
Caspita! La visione dell’intera vallata di calanchi su cui si erige Civita, lascia davvero senza fiato.
Ad ogni modo comprendiamo di avere a disposizione centinaia di anni di tempo, prima che la città muoia del tutto, quindi ci incamminiamo con calma verso l'unico punto d'accesso: un ponte pedonale in cemento armato lungo 300mt, ricostruito nel 1965 dopo il crollo aavenuto durante la seconda guerra mondiale. Da Bagnoregio al ponte di Civita c'è molta strada da fare, tant'è che hanno organizzato una navetta (1€ A/R)...ma noi optiamo per una bella passeggiata di salute d'altronde, come abbiamo già detto, "abbiamo tempo".
L’accesso a Civita è a pagamento (5€ a persona). Ed eccoci finalmente sul ponte, già provati dal precedente percorso ma con gli occhi spalancati di meraviglia. Da qui la vista è davvero fantastica!!! Ne approfittiamo per fare qualche foto.
Ogni passo che facciamo è una finestra che affaccia su nuovi dettagli. Non siamo ancora entrati a Civita che già ne subiamo il fascino. Siamo permeati dalla curiosità nel vedere da vicino, ma ancora non abbastanza, una città che se ne sta rannicchiata sulla sua collina d’argilla e tufo sostenendo sulla gobba i suoi sette (o otto) abitanti.
Passato il ponte ci fermiamo un istante ad osservare la strada percorsa, approfittando di questa breve sosta anche per bere dell’acqua e riprendere fiato.
(fermarsi ogni tanto e guardare la strada percorsa è una buona abitudine, uno dei nostri prossimi articoli parlerà proprio di questo).
La destinazione
Eccoci entrati finalmente a Civita di Bagnoregio: qui ogni cosa sembra desiderosa di raccontare la propria storia. Una storia che non può essere ascoltata né tramandata verbalmente, va semplicemente osservata e compresa. Notiamo che il turismo è abbastanza concentrato in questa città dall’aspetto fantasy. Per i vicoli sentiamo spesso parlare quello che sembra un inglese “americanizzato” ed arrivano anche voci italiane e spagnole. Queste voci si disperdono per le stradine, rimbalzano sotto gli archi, sfrecciano tra vasi saturi di fiori e quei rari negozi di souvenir per poi fare una sosta tra gli aperitivi dei bar e successivamente, sgattaiolare via e fermarsi, magari, presso una delle strutture che offrono pernottamenti con colazione, pranzo e cena.
Poche sono le tracce che rendono il paese “vivo” così, anche un semplice annaffiatoio azzurro, lasciato tra colorate ortensie e petunie, diventa qualcosa di speciale da immortalare in questa città fantasma. Le vie sono tenute pulite, giardini e balconi sono curati ed adornati da bellissimi fiori anche laddove le strutture sono disabitate o in completo disuso.
Notiamo ogni tanto qualche gatto che fa capolino: ora da una siepe, ora in sosta un vecchio muro, ora di corsa tra una via e l'altra ecc. Le ciotole ci fanno capire che alcune persone si prendono cura delle colonie feline e questo ci rallegra rendendo ancora più lieta la nostra gita, la quale ci sta facendo scoprire una città davvero sorprendente e tranquilla.
Proseguendo la camminata spinti dalla curiosità e voglia di scoprire nuove immagini ci ritroviamo, quasi senza rendercene conto, nella piazza centrale.
Uscendo fuori dalla città abbiamo modo di scattare un’ultima foto a Civita e a quello che riteniamo essere l'emblema di questo luogo incantevole: uno dei suoi abitanti! Salutato da un passante con l'appellativo di "Professore".
Nel percorso a piedi verso Bagnoregio (sempre perchè è inutile prendere la navetta quando si hanno centinaia di anni a disposizione), tre simpatiche "modelle" a passeggio, ci salutano con grande entusiasmo concludendo con gioia la nostra visita a Civita.
Conclusione
Non abbiamo spoilerato l'intera identità architettonica di Civita di Bagnoregio perché vale la pena vederla con i propri occhi. Vi invitiamo a visitarla e a scoprire dove sono stati scattati questi particolari. Una volta trovati, fatevi un selfie per poi postarla sui social con l'hashtag #discoverymarval #marvalstudios
Anche noi abbiamo lanciato la nostra monetina nel pozzo dei desideri (ultima foto della galleria), impazienti che il nostro desiderio si avveri!
A presto Marvaliani!
Mariella & Valerio
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